Rifugio Vandelli 1926m.


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sentieri e vie


DAL PASSO TRE CROCI (1805 m) Sentiero n°215
E' l'accesso più frequentato, in quanto comodo e agevole con modesti dislivelli. Nei pressi dell'albergo sul valico del Passo Tre Croci, si scende il rettilineo per qualche decina di metri in direzione Misurina, fino ad incontrare a destra un cartello indicante l'inizio dell'itinerario. Si attraversa un prato poi si volge a sinistra passando vicino ad alcune fortificazioni. Sempre in falsopiano, si aggira a mezza costa le Cime di Malquoira, si passa una valle boscosa, proseguendo in lieve salita. Usciti dal bosco si prosegue per il sentiero, in parte tagliato nella roccia dal bastione della Cima del Laudo Est (un tratto esposto; qualche scala e corda fissa metallica). Una cengia rocciosa è agevolata da corrimano metallico che consente di traversare la parete con maggiore sicurezza. Ancora qualche saliscendi e da ultimo si raggiunge il Rifugio Vandelli (ore percorrenza circa 1.45 - 2.00).
DAL PASSO TRE CROCI per il Laudo (Forcella Malquoira)
Sentieri n°213/216 e 215
Accesso più lungo rispetto al precedente, ma sicuramente più vario ed interessante panoramicamente. Nei pressi della Cappella sul Passo, inizia un sentiero che parte in lenta salita per circa Km.2. Al primo tornante si prende un sentiero che, in direzione della Cesta, porta ad una radura e poco oltre, ad un bivio. Si prende il sentiero che volge ad Est e con salita moderata porta alla base di un canalone che si risale faticosamente, fino a raggiungere Forcella Malquoira (mt.2.307). Appare nell'opposto versante la suggestiva conca dell'Alpe Cadin nel cui fondo ci si cala rapidamente. Attraversata la conca in direzione dello sperone NE (Laudo) della Cima del Laudo Est (passaggio roccioso), si raggiunge il sentiero proveniente da Faloria e per questo al Rifugio Vandelli (ore percorrenza circa 3.00).
DA FEDERAVECCHIA Val D'Ansiei (1368 m)
Sentiero n°217
Accesso diretto dal fondovalle dell'Ansiei, abbastanza faticoso in quanto ripido. L'itinerario ha inizio dalla strada della Val D'Ansiei nel punto dove sorge l'albergo Cristallo. Una strada forestale scavalca le case della Valbona e va a prendere un sentiero che sale dolcemente attraverso un bosco. Da qui s'inoltra nella Valle Sorapiss, superando con numerosi zig zag l'alta testata, dominata maggiormente dalla cascata alimentata dalle acque dei tre ghiacciai. Il sentiero raggiunge il ciglio del Circo del Sorapiss nei pressi del Rifugio Vandelli (ore percorrenza circa 2.45).
Mappa indicativa dei sentieri vedi

GIRO DEL SORAPISS
con partenza dal Rifugio Vandelli - Via Ferrata Alfonso Vandelli -
Percorso Alpinistico Attrezzato Carlo Minanzio - Via Ferrata Berti - ritorno al Rifugio Vandelli

Giro consigliato agli escursionisti esperti. Noi lo proponiamo in questo senso e vi consigliamo di farlo in due giornate, in quanto lungo e faticoso. Vi consigliamo inoltre di consultare anche altre fonti al fine di raccogliere maggiori informazioni possibili. Necessari imbrago e casco.
Dei percorsi attrezzati del Sorapiss è quello che più propriamente può essere definito "via ferrata", per via degli oltre duecento metri di corde fisse e scalette. La parte dominante l'itinerario è data dalla traversata in obliquo, da destra verso sinistra, per un sistema di cenge interrotte, della parete Ovest della Croda del Fogo. I passaggi non sono tecnicamente difficili ma si svolgono tuttavia su di un'alta parete esposta. Di conseguenza, l'ambiente e l'esposizione richiedono abitudine e capacità adeguate. La Via Ferrata Alfonso Vandelli è inserita nel circuito della Alta Via nr. 4. Dietro il rifugio si sale un pendio, raggiungendo così un altopiano di lastroni nel cuore del circo del Sorapiss, ai piedi delle morene del Ghiacciaio Orientale e Centrale. Lo si attraversa a sinistra incontrando, poco discosto dal percorso segnalato, presso un piccolo avvallamento, un torrente che dopo pochi metri s'interra. A sinistra, con breve salita di un ghiaione, si è alla base delle rocce del Corno Sorelle. Attacco della Via Ferrata. Comode scalette consentono di superare un primo camino. Per facili canali, gradini e cenge attrezzate, si guadagna quota in obliquo, da destra verso sinistra. Nella rientranza delle pareti tra Corno Sorelle e Croda del Fogo, si deve attraversare un colatoio di rocce lisce. Per cengia ridottissima si compie il delicato passaggio (primo grado, esposto), si scende qualche metro su terreno friabile e malsicuro per aggirare, su cengia, uno spigoletto. Si vince un camino che butta all'infuori (corda metallica), poi un gradino, per doppiare un altro spigolo molto esposto. Su, per una successione di dentro e fuori dalla parete, abbastanza inclinata e superabile grazie a buone cenge e canali. In questo ultimo tratto cessano le attrezzature ma si arrampica bene (primo grado inferiore). Si esce sullo schienale Nord della Croda del Fogo e, per la prima volta, si getta lo sguardo sull'adiacente e misteriosa catena delle Marmarole. Ma questa dorsale è anche un ottimo belvedere sulla corona del Sorapiss e sul più distante Gruppo del Cristallo. Ora si scende per prati e ghiaie su una più bassa conca che invita ad essere traversata sino al suo margine estremo, bisogna fare attenzione alle segnalazioni. Presto ci si cala sulla sinistra per un valloncello di detriti, incontrando una cengia stretta, ripida e invasa dai mughi che consente di evitare il salto diretto che dal pianoro cade sulla Busa del Banco. La cengetta porta ad un pendio erboso dal quale è finalmente visibile il fondo della Busa e la sagoma del bivacco. Si taglia il pendio e più avanti lo si discende per ripide ghiaie e zolle erbose. Un gradino roccioso non attrezzato ed una successiva cengia con corda metallica conducono ai piedi di una paretina incisa da nicchie e ai mughi che precedono il Bivacco Comici (dal Rifugio Vandelli ore percorrenza circa 4.00). Dal Bivacco Comici si scende nel fondo della Busa del Banco, poi si risale il pendio erboso che porta alla Forcella Bassa del Banco (m.2.128), subito a Sud della Croda del Banco. A sinistra una breve crestina di mughi e roccette conduce alla croce di legno di un poco pronunciato colle : la Croda del Banco. Siamo all'inizio della Cengia dei Colli Neri, ad una quota di riguardo, poiché lo sprofondare della Valle di San Vito è davvero impressionante. Gli spalti della Croda Rotta, della Croda de Marchi, del Corno del Doge, da questo punto di osservazione, lasciano sbigottiti. Dalla Forcella Bassa del Banco, si può scegliere tra due itinerari:
TRAVERSATA DIRETTA: Da Forcella Bassa si trascura una prima traccia, che scende leggermente tra i mughi. Si deve salire il pendio verso Forcella Alta del Banco solo per una trentina di metri. Evidente la segnalazione della variante, verso l'alto. A sinistra, invece, il sentiero nr.243 traversa per cengia di mughi, zolle erbose, roccette. La traccia è abbastanza agevole, ma l'esposizione talvolta è notevole e qualche passaggio è protetto dalla corda metallica fissa. Si perde un poco di quota. Un passo in discesa, su terriccio e roccette, si rivela più delicato per l'assenza delle attrezzature; si tratta sempre di un sentierino, mai di un'arrampicata, ma la ripidezza del terreno e lo spaventoso salto del sottostante inducono qualche timore. Questa traversata diretta è complessivamente breve. Con un sensibile recupero di quota, la traccia sale in obliquo al centro di un grande anfiteatro sassoso, che raccoglie, dopo i temporali, i minacciosi rovesci d'acqua delle pareti della Cresta dei Nani e delle Cime di Valbona (trenta minuti da Forcella Bassa).
SCAVALCAMENTO DI FORCELLA ALTA DEL BANCO (variante): Da Forcella Bassa si sale verso destra, su traccia discontinua ma sempre segnalata, il largo pendio d'erba e ghiaie che conduce a Forcella Alta del Banco (m.2.250). Sull'opposto versante la forcella scivola con un canale di sabbia e friabili detriti, stretto e ripido ma facile. Scendendo per il canale si arriva proprio al grande anfiteatro sassoso incontrando, più in basso, il sentiero diretto proveniente da Forcella Bassa. Dall'anfiteatro il sentiero prosegue la lunga traversata della costa tra ghiaie, erba e mughi, solo apparentemente in quota poiché i saliscendi, anche se brevi, si succedono in continuazione e complessivamente si rivelano faticosi. Si passano alcuni canali e grossi landri, per raggiungere lo zoccolo d'erba e di lisce rocce che sostiene e fascia ad angolo le Tre Sorelle, proprio nel punto di maggior restringimento della Valle di San Vito. Si scende un gradone roccioso al lato di un canale, poi si va a destra per risalire un dosso erboso. Tra i mughi, sulla sinistra, una traccia all'inizio difficilmente individuabile, scende sul fondo della Valle di San Vito ad incrociare il sentiero nr.226 che la percorre. Per il bivacco Slataper si va invece a destra (traccia nr.247), rimontando il dosso d'erba e, con lenta salita, in obliquo, passando ai piedi della scarpata meridionale delle Tre Sorelle, del canale strozzato di Forcella della Caccia Grande e della bastionata dei Monti della Caccia Grande, si attraversa tutto quanto il ghiaione del Fond de Rusecco, sino allo sperone di scaglioni dove sorge il Bivacco Slataper (mt.2.600). (dal Bivacco Comici circa 4 ore).
Dal Bivacco Slataper si prosegue per la Terrazza della Croda Marcora e la Cengia del Banco (Via Ferrata Francesco Berti). Dal Bivacco Slataper si sale moderatamente per sassi e lastroni alla vicina crestina che segna lo spartiacque tra l'alta Valle di San Vito e la Valle del Boite. Con un buon salto finale si supera un crepaccio roccioso e si monta su Forcella del Bivacco mt.2.670, subito ai piedi dello spigolo Sud della Croda Marcora, là dove inizia la dorsale che si spinge, con alcune modeste elevazioni, sino alla distante Forcella Grande. Si scende l'esposto versante della Valle del Boite, per una tipica cengia che corre verso Nord, attrezzata. Al termine ci si cala per una parete-diedro di circa 100 metri, ripidissima ma articolata. Corde fisse e scalette agevolano i passaggi. La parete deposita su di un campo di ghiaie che si traversa in discesa, sempre verso Nord in direzione di un successivo salto di 50 metri, questa volta ad affrontare in salita. Il canale che precede le rocce è da attraversare con rapidità a causa delle frequenti scariche di sassi che precipitano dall'alto delle pareti della Croda Marcora, che in questo settore formano un colorato ed impressionante colatoio. Si vince il salto grazie a due scalette iniziali e ad una scomoda corda fissa (attenzione ai sassi mobili). Al di sopra della parete si va a sinistra per una delle solite cenge, che butta un po' all'infuori , e si aggira uno sperone. Ancora per cengette e ridotti varchi rocciosi si continua a lungo la traversata in quota, incontrando lo slargo della terrazza della Croda Marcora. Sul finire del grande campo detritico, si nota sulla sinistra la confluenza del sentiero nr.241 che sale da Dogana Vecchia. Si continua sempre con modesti saliscendi lungo il sentiero talvolta franoso che porta al limite del cengione, presso un terrazzino che guarda finalmente al profondo vallone dei Tonde de Sorapiss. Verso Ovest s'indovina lo spaventoso salto sulla Valle dei Boite. Il Valico sopra la Cengia del Banco è poco più basso, alla testata dei Tondi; si nota l'improprietà del toponimo, poiché su questo versante detto valico non consente alcun accesso. Dal terrazzo dunque si scende per un sistema di canale e roccette di primo grado, incontrando altri scoli d'acqua che scivolano dalla parete della Fopa di Mattia. Raggiunta la base delle rocce, si scende per un veloce ghiaione nell'ampio avvallamento e si percorre verso Nord tutti i Tonde de Sorapiss. Dopo una zona di solchi e buche si traversa verso destra un ghiaione, al di sotto del Ghiacciaio Orientale e si scende al margine della lunga morena qua e là ingombrata da enormi macigni, sino a portarsi presso la riva dello splendido Lago di Sorapiss. Lo si contorna sulla sinistra e con pochi passi, si sale al Rifugio Vandelli. (dal Bivacco Slataper circa 4 ore).




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